Vergogna Ipernity / Shame on you, Ipernity

Quando iniziai questo blog decisi di utilizzare Ipernity come servizio di hosting per le immagini: l'interfaccia era gradevole, il servizio gratuito e chiunque poteva scaricare le immagini nel formato che più gli piaceva. Nell'aprile del 2013 le condizioni di servizio sono cambiate all'improvviso e senza preavviso: nessuno può più scaricare immagini gratuitamente, neppure io. Il mio lavoro di anni è rimasto in possesso di Ipernity e le mie immagini sono ostaggio del loro sito: o pago o non posso né riprendermele né consentire ai visitatori di queste pagine di scaricarle. Sto, faticosamente, recuperando i file da fortunosi backup, facendo di nuovo le scansioni mancanti e sostituendo le immagini sui post; piano, piano tutto sarà sul mio Google Drive e di nuovo liberamente scaricabile.
Meditate, gente.



sabato 25 settembre 2010

Polaroid SX-70 e Celestron (1975)


Polaroid SX 70 and Celestron  (1975)

Non so se davvero qualcuno ci abbia provato; l'idea è affascinante. Nel '75 avere una polaroid della Luna senza dover passare una notte in camera oscura a svilupparsi la pellicola e poi, la notte dopo, a stamparla non era comunque una cosa che un 'purista' avrebbe accettato. Pregiudizi?


Il testo dice:

Now you can get heavenly close-ups like this,on the spot.
With the SX-70.
All you need is a telescope and a telescope adapter for the Polaroid SX-70 Land Camera. And you can photograph the moon, sun and planets (not to mention such earthbound subjects as a mountain goat on an inaccessible crag, or the ornamentation on a building 3 miles away).

With the adapter, you can attach the SX-70 to almost any telescope. This provides a number of advantages, particularly for amateur astronomers:
With our single-lens reflex as the telescope eyepiece, you are assured that your photograph will include the entire viewing field.
Time exposures of up to 14 seconds are long enough for almost all planetary photography.
SX-70 Land film delivers highly accurate color reproduction under a wide variety of atmospheric and exposure conditions. (One solar authority calls it "the most true rendition of the hydrogen-alpha color that I have yet to see"). And because the film has virtually no grain, enlargements and reproductions of excellent quality can be obtained.
Finally, because astro-photography is susceptible to so many problems (such as atmospheric changes and telescope vibrations) it's especially comforting to be able to see your photograph on the spot. If something has gone wrong, you can re-shoot to correct it. Instead of simply mooning about.
For full data on the telescope adapter for the SX-70, write to Robert T Little Co., P.O. Box E, Brooklyn, N.Y. 11202.
Another use for the Polaroid SX-70 Camera.


Cioè:

Adesso puoi fare al volo scatti ravvicinati come questo. Con la SX-70.
Ti serve solo un telescopio e un adattatore per la Camera di Land Polaroid SX-70. E puoi fotografare luna, sole e pianeti (per non parlare di certi soggetti terrestri come una capra di montagna su un dirupo inaccessibile o un qualche ornamento su un edifici a 5 chilometri di distanza.
Con l’adattatore si può collegare la SX-70 a quasi tutti i telescopi. E questo dà molti vantaggi, specie agli astronomi non professionisti.
Con la nostra reflex a singola lente come oculare del telescopio avete la garanzia che la vostra foto includa tutto il campo visivo.
I tempi di esposizione fino a 14 secondi sono sufficientemente lunghi per tutti i tipi di fotografia planetaria.
La pellicola Land della SX-70 fornisce una riproduzione del colore accuratissima sotto un ampio raggio di condizioni atmosferiche e di esposizione. (Una delle autorità nel campo ‘solare’ la definisce “la miglior resa del colore nelle righe alfa dell’idrogeno che io abbia mai visto”). E dato che la pellicola virtualmente non ha grana, si possono ottenere ingrandimenti e copie di qualità eccellente.
Infine, dato che l’astro-fotografia è suscettibile di così tanti problemi (come i cambiamenti atmosferici e le vibrazioni del telescopio) è particolarmente rassicurante vedere immediatamente il risultato della vostra foto. Se qualcosa è andato male, si può scattare di nuovo per correggere l’errore, invece di doversene semplicemente lamentare.
Un altro uso della Polaroid SX-70.

venerdì 24 settembre 2010

Mennella, Missili e Satelliti (1957)



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Dalla presentazione editoriale:

La preannunciata prima tappa dell'astronautica - il lancio di satelliti artificiali intorno alla Terra - è ormai un fatto compiuto: il 4 ottobre 1957 la «Luna rossa» prendeva a sfrecciare nel cielo segnando l'inizio di una nuova era.
Questa vittoria è il frutto di una tenace battaglia che dura da alcuni decenni e le cui alterne vicende, attraverso sogni ed effettive conquiste, delusioni e successi insperati, ripiegamenti e slanci generosi, hanno qualcosa di altamente significativo: la rievocazione dei suoi episodi più salienti, secondo il succedersi cronologico di eventi così decisivi, non può risultare meno avvincente di nessun'altra delle imprese più memorabili cui l'uomo si sia accinto. E la narrazione storica rappresenta la guida migliore per la comprensione dei ritrovati, delle scoperte, delle realizzazioni compiute per giungere a tanta mèta: razzi, missili e satelliti costituiscono una filiazione cui la tecnica è pervenuta attraverso una successione ininterrotta di tentativi coraggiosi che onorano la nostra epoca e che vengono descritti in questo libro in forma semplice e piana, con la finalità di rendere possibile a tutti la compartecipazione almeno intellettuale, per ora, agli utili di tali scoperte che sono patrimonio comune dell'intera umanità .

In sopraccoperta: L'orbita che presumibilmente percorrerà il satellite artificiale americano.

mercoledì 22 settembre 2010

Logitech Series 2 Mouse (1987)


Logitech Series 2 Mouse (1987)

Il 'vecchio' C7 della Logitech passa da seriale a PS/2, per connettersi a tutti i Personal System 2 di IBM e agli infiniti PC compatibili. Stesso design da mattoncino, la cosa meno ergonomica che abbia toccato mano d'uomo.


Il testo dice:
Who do you think of as the world's largest manufacturer of mice?
Wrong
It's not the name on the tip of your tongue.
But it's the name that soon will be: Logitech.
In our short history, we've manufactured over 750,000 mice. More than any other company in the world.
And we've supplied more mouse hardware, software and firmware to more major OEM's than anyone else.
And along the way, we've earned a reputation for our technological know-how in all facets of mouse production. That's because we design and manufacture our mice ourselves. We even publish our own software.
The result: A better, less expensive mouse. Which, when combined with our very affordable software, provides a complete solution for almost any graphics need.
But our achievements of the past are only a stepping stone for the future. Which is why we've designed the new LOGITECH Series 2 Mouse. It's 100% compatible with the latest IBM Personal System 2 And it plugs right into the mouse port, freeing the serial port for laser printers and other peripherals.
The LOGITECH Series 2 Mouse also offers superior hardware, and an ergonomic 2-button design which feels great to the hand. Plus it incorporates opto-mechanical technology, providing long-term reliability and excellent resolution.
And like all Logitech products, the new LOGITECH Series 2 Mouse is an excellent value for the dollar. Especially since it comes with our Plus Software, which makes our mouse even easier to use.
If you want more information about our products or the name of the dealer nearest you, call 800-231-7717 (800-552-8885 in California) or write: Logitech, Inc., 6505 Kaiser Drive, Fremont, CA 94555. In Europe, call 41-21-869-9656.
Now, once again, who do you think of as the world's largest manufacturer of mice? Right!
Cioè:
Chi pensate come il più grande produttore mondiale di mouse?
Sbagliato.
Non è il nome che avete sulla punta della lingua.
Ma è il nome che presto ci sarà: Logitech.
Nella nostra breve storia abbiamo prodotto più di 750.000 mouse. Più di qualsiasi altra azienda al mondo.
Ed abbiamo venduto più hardware, software e firmware a più grandi OEM di chiunque altro.
E nel frattempo ci siamo fatti una reputazione per il nostro know-how tecnologico in tutti i campi della produzione di mouse. Questo perché disegniamo e costruiamo noi stessi i nostri mouse. Vendiamo addirittura al pubblico il nostro software.
Il risultato: un mouse migliore e meno costoso. Il che, messo insieme al nostro software estremamente affidabile, fornisce una soluzione completa per quasi tutte le necessità nell’ambiente della grafica.
Ma i nostri risultati del passato sono solo un gradino per il futuro. E’ per questo che abbiamo disegnato il nuovo mouse LOGITECH Series 2. E’ compatibile al 100% con l’ultimo Personal System 2 di IBM. E si connette direttamente nella porta del mouse, liberando la porta seriale per le stampanti laser o per altre periferiche.
Il mouse LOGITECH Series 2 ha anche un hardware superiore e un design ergonomico a 2 bottoni che si adatta benissimo alla mano. Inoltre incorpora una tecnologia opto-meccanica che fornisce un’affidabilità a lungo termine e una eccellente risoluzione.
E come tutti i prodotti Logitech, il nuovo mouse LOGITECH Series 2 è un ottimo investimento in rapporto al suo costo. Soprattutto perché viene fornito del nostro software Plus, che rende il nostro mouse ancora più facile da usare.
Se volete maggiori informazioni sui nostri prodotti o il nome del nostro rivenditore più vicino…
E adesso, di nuovo, chi pensate come il più grande produttore mondiale di mouse? Esatto!

domenica 19 settembre 2010

Hewlett-Packard HP-35 (1972)



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Il testo dice:
Hewlett-Packard HP-35 does now what other pocket calculators will do some day.

The HP-35 does so much more than add, subtract, multiply, and divide. It handles logs, trig, roots, exponents and many other complex mathematical functions as well, at a single keystroke. Yet this cordless wonder fits snugly into the palm of your hand, and only weighs nine ounces.
For professional problem solvers, HP-35 soon becomes an indispensable companion.Working at electronic speeds.
Delivering results precisely to ten significant digits. Putting miraculous computing power always within easy reach, whenever and wherever it's needed.
A product of the Far West rather than the Far East, the HP-35 is the result of technical breakthroughs at Hewlett-Packard's advanced research and development laboratories in California. It is a small tribute to the ingenuity of the world's largest manufacturer of precision electronic instruments.
Discover now what the HP-35 can do for you, and for the problem solvers on your payroll. Write today for a copy of our in-depth Capability Report.
Cioè:
La Hewlett-Packard HP-35 fa adesso quello che altre calcolatrici tascabili faranno un giorno.

La HP-35 fa molto di più che addizionare, sottrarre, moltiplicare e dividere. Lavora con logaritmi, funzioni trigonometriche, radici, esponenti e anche con molte altre funzioni matematiche complesse, semplicemente usando un tasto. E questa meraviglia senza cavo si adatta comodamente al palmo della vostra mano e pesa solo quattrocento cinquanta grammi.
Per chi affronta problemi professionali, l’HP-35 diviene presto un compagno indispensabile. Che lavora a velocità elettronica.
Fornendo risultati precisi alla decima cifra significativa. Mettendo sempre a portata di mano una potenza di calcolo miracolosa, dove e quando ce n’è bisogno.
Prodotto del Far West piuttosto che del Lontano Oriente, l’HP-35 è il risultato delle scoperte tecniche dei laboratori di ricerca avanzata della Hewlett-Packard in California. E’ un piccolo tributo all'ingegnosità del più grande produttore mondiale di strumentazione elettronica di precisione.
Scopra adesso quello che l’HP-35 può fare per lei e per chi, nella sua azienda, è addetto alla soluzione dei problemi. Richieda oggi la nostra dettagliata informativa sulle sue potenzialità.


sabato 18 settembre 2010

Memorex Flexible Discs (1983)


Memorex Flexible Discs (1983)

Prendi 2, paghi 2!

E chissà cosa vuol dire il messaggio pubblicitario: "Flexible Discs per grandi e piccole esigenze per acquistare quanto basta e quando occorre."

venerdì 17 settembre 2010

Urania Millemondinverno (1975)



Dalla quarta di copertina:

« Di buon mattino, Stuart McConchie stava spazzando il marciapiede davanti al negozio della "Modern TV, Vendita e Riparazioni"... ». Così comincia il primo di questi romanzi. Il secondo si apre così: « La Packard gialla tossiva e ansimava arrampicandosi per le ripide colline della Virginia. Peggy Barton si girò e frugò dietro il sedile per prendere una lattina di birra. Il metallo della lattina scottava ». E il terzo così: « Victor Nielson uscì da una delle celle frigorifere del supermarket spingendo un carrello di patate novelle destinate al reparto frutta e verdura... ». Una caratteristica fondamentale della narrativa fantascientifica di Philip K. Dick è infatti di essere solidamente impiantata nella scena americana attuale, o dell'imminente futuro, a livello della vita più quotidiana e familiare. Ma l'altra e non meno fondamentale caratteristica di Dick è il crudo realismo col quale l'evento fantascientifico si inserisce nella vita di tutti i giorni: alterandola o stravolgendola, o schiacciandola sotto le più spettacolari catastrofi, ma sempre lasciando la netta, precisa, inquietante sensazione che quanto accade ai suoi personaggi potrà accadere - oggi o domani - a noi stessi.

giovedì 16 settembre 2010

BASF Qualimetric (1983)


BASF Qualimetric

Il testo dice:

Qualimetric tocco di perfezione
Affidabilità è sinonimo di garanzia. E garanzia significa redditività. Questi obiettivi si raggiungono solo con una tecnologia sempre più raffinata. I supporti magnetici BASF sono il risultato di un'estrema precisione tecnologica che si adegua ad ogni esigenza del vostro computer.
Perfezione = Marchio Qualimetric.

BASF Qualità su misura
Il supporto magnetico BASF è il risultato di ricerche approfondite ed accurati controlli. Know-how nella chimica e nella fisica, autonomia nell'elaborazione delle materie prime e nella miscelazione di ossidi, esperienza nella cooperazione media-sistema, stanno alla base della ineccepibile qualità BASF.

mercoledì 15 settembre 2010

martedì 14 settembre 2010

Miscela Agip (1958)



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lunedì 13 settembre 2010

MS Word (1986)


Microsoft Word (1986)

Microsoft Word, basta la parola.

mercoledì 8 settembre 2010

Scientific American (September 1975)



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Il numero monografico di Scientific American del Settembre 1975 sul Sistema Solare. In copertina, la Grande Macchia Rossa di Giove, immagine realizzata combinando due immagini televisive monocromatiche riprese dalla navicella americana Pioner 11.
Il numero della rivista è ovviamente gelosamente conservato nei miei scaffali.


The monografic issue of Scientific American, September 1975, on 'The solar system'. The cover image shows the Great Red Spot of Jupiter. The photograph was made by U.S. spacecraft Pioneer 11. It is a composition of two monochromatic television images.

In this issue:

THE SOLAR SYSTEM, by Carl Sagan
Presenting an issue about it after 18 years of the direct exploration of space.
THE ORIGIN AND EVOLUTION OF THE SOLAR SYSTEM, by A. G. W. Cameron
The sun and the planets condensed out of a thin disk of dust and gas.
THE SUN, by E. N. Parker
The central star of the solar system and its activity are still full of surprises.
MERCURY, by Bruce C. Murray
The innermost planet is like the earth on the inside and the moon on the outside.
VENUS, by Andrew and Louise Young
Its atmosphere traps sunlight to maintain a temperature of 900 degrees Fahrenheit.
THE EARTH, by Raymond Siever
Compared with the other planets, it is marked by restless activity (including life).
THE MOON, by John A. Wood
The earth's dead satellite records events early in the history of the solar system.
MARS, by James B. Pollack
Its extraordinary surface features testify to lively activity at an earlier epoch.
JUPITER, by John H. Wolfe
More massive than all the other planets put together, it is mainly liquid hydrogen.
THE OUTER PLANETS, by Donald M. Hunten
Saturn, Uranus and Neptune somewhat resemble Jupiter. Pluto is a small maverick.
THE SMALLER BODIES OF THE SOLAR SYSTEM, by William K. Hartmann
They range from tiny meteoroids to satellites larger than Mercury.
INTERPLANETARY PARTICLES AND FIELDS, by James A. Van Allen
The "solar wind" interacts intricately with the magnetic fields of the planets.

venerdì 3 settembre 2010

Windows 3.0 (1990)


MS Windows 3.0 (1990)

"Negli anni ’90 la gente userà i propri PC con programmi che avranno una struttura grafica.
E non c’è un modo di prepararsi che sia migliore di Windows 3.0"


Il testo dice:

The graphical user interface (GUI) environment on an MS-DOS" PC, and subsequent demise of the "C" prompt, is a reality today. Sure, you say.
Microsoft realizes you may have heard this one before. And we agree that you have every reason to be skeptical.
Well, all of this was before new Microsoft Windows version 3.0. A GUI environment that will forever transform the way you use your PC.
Now, before you wonder what to do with all of your existing DOS applications (to say nothing about your existing DOS experience), the Windows environment works within your MS-DOS system. This is not a traumatic thing.
As a matter of fact, once you see the environment created by Windows 3.0, you'll think quite the contrary.
The first time you see it, you wont believe it. Archaic characters, mundane instructions, and even entire command sequences, have been replaced by a program manager full of clear, friendly icons. You're immediately comfortable.
When you work on more than one thing at a time, you'll quickly reap the benefits. Because the program manager welcomes on-screen multitasking of large Windows applications. Of course, without ever visiting the "C" prompt.
Through something with the complicated name of Dynamic Data Exchange (DDE), you can simplify your life. For example, with DDE, you can change information in a Microsoft Excel spreadsheet, and have those changes automatically show up in a "linked" table in a word processing document. Or vice versa.
You can also easily access a network from within Windows. So, no matter how big the rivalry between research and accounting is on the softball field, everybody's on speaking terms in the office.
Even the setup program is graphical, only needing a few easy steps.
At this point, you probably think your machine will slow to a crawl the first time you try any of this.
We thought about that, too. So new Windows 3.0 breaks the 640K memory barrier that saddles other DOS programs. Giving you access to all the memory and power your 286 or 386 PC can muster
It all sounds incredible. Which it is. And, it's taking place in an intuitive, consistent graphical environment.
For more information or to learn about upgrading your current Windows version, call (800) 323-3577, Dept. L83.
Graphics-based software is how people will run their PCs in the 1990s.
And there's no better way to get yourself acquainted than Windows 3.0.


Cioè:

Dategli il bacio di addio.
Vi presentiamo il nuovo Windows 3.0

L’interfaccia grafica utente (GUI) su un PC MS-DOS e il conseguente abbandono del ‘prompt’ “C” oggi è una realtà. Come no, direte voi.
Microsoft sa che questa affermazione l’avete già sentita. E siamo d’accordo che abbiate tutte le ragioni per essere scettici.
Bene, tutto questo accadeva prima della nuova versione 3.0 di Microsoft Windows. Un ambiente GUI che trasformerà per sempre il modo in cui usate il vostro PC.
Così, prima che vi chiediate cosa farne di tutte le applicazioni DOS esistenti (per non parlare della vostra precedente esperienza nell’ambiente DOS), l’ambiente Windows lavora all’interno del vostro sistema MS-DOS.
Come dato di fatto, una volta che avrete visto l’ambiente creato da Windows 3.0 penserete esattamente l’opposto.
La prima volta che lo vedrete, non ci crederete. Caratteri arcaici, espressioni comuni, persino intere sequenze di comandi sono state sostituite da un ‘program manager’ ricco di icone chiare e amichevoli. Vi metterete subito a vostro agio.
Quando lavorerete a più di una cosa per volta ne apprezzerete rapidamente i vantaggi. Perché per il ‘program manager’ sono benvenute le complesse applicazioni video ‘multitasking’ di Windows. Ovviamente, senza dover mai rivedere il prompt ‘C’.
Tramite un qualcosa, dal complicato nome di “Dynamic Data Exchange” (DDE), vi semplificherete la vita. Per esempio, con il DDE potrete cambiare le informazioni su un foglio elettronico di Microsoft Excel e fare in modo che i cambiamenti siano visualizzati in tabelle ‘collegate’ all’interno di un documento dell’elaboratore di testi. Oppure viceversa.
Dall’interno di Windows potrete anche accedere ad una rete così che, per quanto possa essere grande la rivalità nel campo del softball tra la ricerca e la contabilità, tutti nell’ufficio comunicano.
Anche il programma di ‘setup’ è grafico e richiede solo pochi, semplici passaggi.
A questo punto probabilmente penserete che la vostra macchina si impantanerà la prima volta che proverete a fare una delle cose dette.
Abbiamo pensato anche a questo. E così il nuovo Windows 3.0 rompe la barriera dei 640K che imbrigliano altri programmi DOS. Dandovi l’accesso a tutta la memoria e la potenza che il vostro 286 o 386 hanno a disposizione.
Tutto questo sembra incredibile. E lo è. E si svolge in un ambiente grafico intuitivo e coerente.
Per maggiori informazioni o per sapere come aggiornare la vostra attuale versione di Windows, chiamate: (800) 323-3577, Dept. L83.
Negli anni ’90 la gente userà i propri PC con programmi che avranno una struttura grafica.
E non c’è modo migliore di prepararsi che sia migliore di Windows 3.0

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