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domenica 1 novembre 2009

Abetti, Esplorazione dell'universo (1965)



Dalla seconda di copertina:

L'incalzante e sempre più vasto progresso realizzato dall'uomo nella «conquista» dello spazio, gli orizzonti immensi che all'indagine umana si sono dischiusi in questi ultimi anni hanno giustamente attirato l'attenzione di un vastissimo pubblico su problemi che finora erano rimasti limitati ad una ristretta cerchia di scienziati.

Decine e decine di satelliti, veri laboratori spaziali, ruotano intorno alla Terra, trasmettendo una enorme quantità di dati e informazioni sulla costituzione fisica dell'universo. Lunik e Rangers hanno fotografato la faccia a noi invisibile della Luna e teletrasmesso immagini ravvicinate sino a pochi metri dalla sua superficie; dalla prima strabiliante impresa di Gagarin, nel giro di pochi anni, si è passati a voli prolungati di più uomini nella medesima astronave; l'uomo ha perfino abbandonato la sua capsula per «passeggiare» nello spazio. Queste imprese, però, costituiscono solo gli episodi più clamorosi di una intensa attività di ricerche. Giorgio Abetti, scienziato di fama internazionale ce ne fornisce in questo libro un ampio panorama: dai complessi fenomeni solari ad una attenta valutazione dei dati recentemente raccolti sulla Luna; dalla situazione attuale delle indagini sui pianeti allo studio delle comete; dalle stelle alle galassie; dalle scienze tradizionali alle nuove che a quelle si sono venute affiancando - come la radio-astronomia, che ha di colpo proiettato le possibilità dell'indagine dell'uomo a distanze ritenute finora irraggiungibili.
Con questo libro l'autore si propone non solo di fornire un bilancio dello stato degli studi d'astronomia, ma anche di divulgarne, nel modo più rigoroso e insieme più accessibile, i risultati fra quel pubblico di non specialisti al quale troppo spesso arrivano soltanto gli aspetti più vistosi, ma anche più futili, delle ricerche astrofisiche.

Dalla quarta di copertina:
Giorgio Abetti - nato a Padova nel 1882 - è stato dal 1921 al 1952 professore di astronomia all'università di Firenze e direttore dell'Osservatorio astrofisico di Arcetri. Membro della Spedizione De Filippi all'Himalaya e Karakorum per osservazioni astronomiche e geodetiche ed esplorazioni di ghiacciai (1913-1914). Ha diretto le spedizioni in Baskiria (URSS) e in Sudan, che avevano il compito di realizzare un programma di ricerche sulle eclissi solari dei 1936 e 1952.
Il suo principale lavoro è stato quello di promuovere lo sviluppo del nuovo ramo dell'astronomia, chiamato astrofisica, in Italia, costruendo in Arcetri una torre solare di 25 m. di altezza, con la quale sono state compiute e si compiono notevoli ricerche sulla fisica del Sole.
Fu vice-presidente dell'Unione astronomica internazionale ed è presidente della Società astronomica italiana e dell'istituto nazionale di ottica. Recentemente è stato insignito della medaglia d'oro della Società astronomica italiana.

Fra le suo opere principali, in varie edizioni e tradotte in diverse lingue, sono da citare: Scienza d'oggi (1945), Amici e nemici di Galilei (1945), Stelle e pianeti (1956), Esplorazione dell'universo (1959), Il Sole (1960). Le nebulose e gli universi-isole (in collaborazione con M. Hack, 1960), Solar Research (1962), Storia dell'astronomia (1964). L'unità dei cosmo (1964); oltre a numerose altre importanti pubblicazioni scientifiche.

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Aggiornamento del 5/10/13

La torre solare di Arcetri da una mia foto di metà anni '80.

Uno spettrogramma in H-alfa eseguito alla torre solare di Arcetri il 7/7/1959. 
Osservatore prof. M. C. Ballario 
(da una foto donatami dall'Oss. Astrofisico di Arcetri)


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