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sabato 21 novembre 2015

Koh-I-Noor Variant (1972)


https://drive.google.com/file/d/0B-I-2gftBN19RG5TbWdZR3Rsanc/view?usp=sharing

Un clic sull'immagine per visualizzarla (e scaricarla) nelle dimensioni originali

Ho usato il Rapidograph per molto tempo, a partire dagli ultimi due anni delle superiori. Lo usavo, non soltanto per il disegno ma anche per scrivere comunemente: era la mia penna tutto-fare. Usavo la punta da 0,2 mm, che mi consentiva di scrivere ancora più piccolo di come fossi solito; l'inconveniente era che bastava non usarla per un po' e si intasava il meccanismo di erogazione dell'inchiostro; qualche volta addirittura perdeva e mi ritrovavo le mani sporche come quelle di un bambino delle elementari.
Da anni ormai uso sempre e solo dei lapis, con mine di diversa durezza secondo la necessità. Scrivono sempre e basta un appunta-lapis per avere un tratto di scrittura come nuovo...

Quando il pensiero diventa segno
è un segno netto, indelebile, che fluisce dalla penna Koh-I-Noor variant.
Per il tecnico, il grafico, l’artista, lo studente, per chi ha bisogno di disegnare senza sbavature in diversi colori e spessori di tratto lo strumento del pensiero è Koh-I-Noor variant.



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