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Una raccolta di racconti di fantascienza a cura di Fruttero e Lucentini. Disegno di copertina di Karel Thole.
Anche questo era '68.
Dalla 4^ di copertina:
Il futuro viene come un ladro nella notte: da un mese all'altro, da un anno all’altro, l’ufficio o la fabbrica dove lavoriamo si riempiono a poco a poco di sussurranti « colleghi» elettronici, di infallibili dirigenti fatti di microcircuiti, di pulsanti, di spie luminose. Accettiamo senza batter ciglio appartamenti sempre più piccoli, camere d’albergo ridotte a cubicoli, viaggi e divertimenti minuziosamente programmati; ci mettiamo l’auto, come un cappotto, per andare dal tabaccaio, camminiamo tra assordanti rumori che non sentiamo, compiliamo moduli che non comprendiamo, aspettiamo con pazienza il nostro turno davanti a sportelli cifrati, misteriosi, onnipotenti. Sappiamo oscuramente di vivere sull’orlo di qualcosa di grosso, ma la spinta, giorno per giorno, è leggera, insensibile: il mattino di oggi sembra uguale a quello di ieri. I racconti di questa antologia di fantascienza anglo-americana accelerano i tempi, ma di poco: partono da noi, dal nostro mondo, dalle nostre abitudini e complicazioni, dalle nostre paure e schiavitù. Non sono profezie, ma ipotesi, probabilità immediate. In ognuna di queste storie c’è l'ultima piccola spinta oltre I’orlo del futuro prossimo, dove potremo ritrovarci in fondo a un abisso o in vetta a una grande azienda, al 36° piano.
Il libro contiene:
Auerbach: Rembrandt S.p.A.
Ballard: C'è posto per tutti
Anvil: Tutti contro tutti
Young: L'auto addosso
Banks: Condizionamento
Wilson: L'effetto Carson
Pearce: Autodelatore
Vance: Per chi lavoriamo
Russel: Per che cosa ci pagano
Maddux: Le carte in regola
Kastle: Il Dio del 36° piano
Pohl: Censimento
Bradbury: L’abìsso di Chicago
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