Olivetti, la grande promessa dell'informatica italiana...
Il testo dice:
1984: Orwell ha sbagliato
Ricordate quella favola del "Grande Fratello" che nell'anno di disperazione 1984 avrebbe dovuto spiarci, controllarci, stringerci nelle sue potenti spire elettroniche che tutto sapevano e nulla sbagliavano?. Bene: è rimasta una favola: quel vecchio signore che aveva in uggia la tecnologia e che rispondeva al nome di Orwell ha sbagliato predizione, ha peccato di miopia. Certamente, si potrebbe anche ipotizzare che lo sviluppo tecnologico, spaventato dagli esiti lì dipinti, sia corso ai ripari invertendo la rotta. Comunque il corso della storia è andato in direzione opposta: la nuova rivoluzione industriale è la rivoluzione dell'informazione distribuita, dei piccoli strumenti dalle grandi capacità: dei "Fratelli" che si rimpiccioliscono sino a diventare "amici personali", personal friends, personal computer. Ecco cosa la pessimistica visione di 0rwell non aveva previsto: il computer d'uso quotidiano pensato per risolvere i mille problemi che ci angustiano; progettato per semplificare il lavoro, per ridurre la fatica, per mettere a disposizione di tutti tutte le informazioni che rendono la vita più a misura d'uomo. In sintesi, non aveva previsto Olivetti M20, che nelle sue diverse e nuove versioni allontana sempre più il funesto traguardo a cui Orwell ci aveva condannati.
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