Vergogna Ipernity / Shame on you, Ipernity

Quando iniziai questo blog decisi di utilizzare Ipernity come servizio di hosting per le immagini: l'interfaccia era gradevole, il servizio gratuito e chiunque poteva scaricare le immagini nel formato che più gli piaceva. Nell'aprile del 2013 le condizioni di servizio sono cambiate all'improvviso e senza preavviso: nessuno può più scaricare immagini gratuitamente, neppure io. Il mio lavoro di anni è rimasto in possesso di Ipernity e le mie immagini sono ostaggio del loro sito: o pago o non posso né riprendermele né consentire ai visitatori di queste pagine di scaricarle. Sto, faticosamente, recuperando i file da fortunosi backup, facendo di nuovo le scansioni mancanti e sostituendo le immagini sui post; piano, piano tutto sarà sul mio Google Drive e di nuovo liberamente scaricabile.
Meditate, gente.



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lunedì 12 ottobre 2015

Efremov, La nebulosa di Andromeda (1960)



Un clic sull'immagine per visualizzarla (e scaricarla) nelle dimensioni originali

Dalla quarta di copertina:

 "Eh si, le grandi conquiste richiedono grandi sacrifici. Ma per me, andare su Vega non sarebbe neanche un sacrifcio. Che vuole? La mia vita sulla Terra non è stata che una serie di brevi pause tra un volo spaziale e l'altro. Del resto, su un'astronave ci sono persino nato. Mia madre era imbarcata su una delle quattro astronavi della 35a spedizione. Io sono nato a metà del viaggio verso la stella doppia MN 19026+7 AL, e la legge l'ho trasgredita due volte. Due volte, perché sono cresciuto e sono stato educato dai miei su un’astronave e non a scuola. Ma che potevo fare! Quando la spedizione tornò sulla Terra, io avevo già diciott'anni... Insomma, i miei mi tenevano in una plancia comando come questa, e io sgranavo i miei occhi ignari di bambino di fronte ai quadranti, ai manometri, ai teleschermi, e seguivo incantato la danza delle stelle. La mia prima impressione cosciente fu il cielo di un pianeta disabitato, che io osservavo dalla cupola di vetro del posto d'osservazione meteorologico. E quel cielo, il mio primo cielo, era nero, con le chiare luci delle stelle immobili e due soli di inimmaginabile bellezza, arancio pallido e azzurro intenso..."

Ivan Antonovid Efremov è nato nel 1907. A tredici anni partecipò alla guerra civile, guidando un camion militare. Poi fece il marinaio. Ma alla fine prevalse in lui la passione per gli studi naturalistici. Geologo e paleontologo di gran vaglia, ha guidato molte spedi- zioni scientifiche e ha inventato un nuovo ramo della paleontologia: la tafonomia*. Ha cominciato a scrivere fantascienza a 35 anni. 

(*) La tafonomia è la scienza che studia le modalità della formazione di un fossile.

Il libro fu edito in Russia nel 1957.

Su Efremov vedi anche QUI e QUI.

venerdì 6 settembre 2013

Frederik Pohl



Frederik George Pohl, Jr. (26 Novembre 1919 – 2 Settembre 2013)

sabato 22 giugno 2013

Urania Millemondiestate (1985)


Urania Millemondiestate 1985

Dalla quarta di copertina:

Un aereo fantasma, i cui passeggeri sono scomparsi, atterra in un isola del Pacifico
Una vecchia e malandata astronave terrestre arriva su un pianeta sconosciuto...
Una lucente e minacciosa astronave aliena  cala sulla Terra, spuntando gigantesca da dietro la Luna...
Così cominciano, tipicamente, i tre romanzi raccolti in questo volume: perché il grande Leinster nei suoi romanzi non s’ingombra mai di preamboli, ma viene immediatamente al dunque. Il volume d’altra parte comprende anche tre lunghi racconti; che cosa fa il grande Leinster nei suoi racconti, lunghi o brevi che siano? Ma è chiaro: fa esattamente lo stesso.
 

venerdì 17 settembre 2010

Urania Millemondinverno (1975)



Dalla quarta di copertina:

« Di buon mattino, Stuart McConchie stava spazzando il marciapiede davanti al negozio della "Modern TV, Vendita e Riparazioni"... ». Così comincia il primo di questi romanzi. Il secondo si apre così: « La Packard gialla tossiva e ansimava arrampicandosi per le ripide colline della Virginia. Peggy Barton si girò e frugò dietro il sedile per prendere una lattina di birra. Il metallo della lattina scottava ». E il terzo così: « Victor Nielson uscì da una delle celle frigorifere del supermarket spingendo un carrello di patate novelle destinate al reparto frutta e verdura... ». Una caratteristica fondamentale della narrativa fantascientifica di Philip K. Dick è infatti di essere solidamente impiantata nella scena americana attuale, o dell'imminente futuro, a livello della vita più quotidiana e familiare. Ma l'altra e non meno fondamentale caratteristica di Dick è il crudo realismo col quale l'evento fantascientifico si inserisce nella vita di tutti i giorni: alterandola o stravolgendola, o schiacciandola sotto le più spettacolari catastrofi, ma sempre lasciando la netta, precisa, inquietante sensazione che quanto accade ai suoi personaggi potrà accadere - oggi o domani - a noi stessi.

domenica 11 gennaio 2009

I giocatori di Titano (1967)

.I libri di P. K. Dick fanno parte da anni del mio scaffale di fantascienza. Non sono letture semplici, ci vuole concentrazione e lo stato d'animo giusto per seguire le creazioni contorte e spesso geniali dell'autore.
I giocatori di Titano, che è del 1963, è il primo che ho letto. All'inizio ne rimasi abbastanza confuso...
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